Normativa smaltimento Amianto
Indice dell'approfondimento
L’evoluzione della normativa sullo smaltimento dell’amianto in Italia
Nel nostro Paese, ma più in generale in tutta Europa, i materiali da costruzione che contenevano amianto erano largamente utilizzati in campo costruttivo sia pubblico che privato. Solo dopo diverso tempo e molti studi venne alla luce la sua pericolosità per le persone e l’ambiente. È in questo contesto che a partire dal 1992 si sono sviluppate una serie di normative sullo smaltimento dell’amianto che qui riassumiamo.
Legge 27/03/1992 n. 257: la prima legge italiana che vieta l’uso dell’amianto
L’amianto è stato dichiarato materiale tossico e altamente nocivo in Italia nel 1992, con la legge 27/03/1992 n. 257. Questa legge fa riferimento alla direttiva CEE 91/382 che vieta l’estrazione, la produzione e la commercializzazione dell’amianto.
Decreti e leggi fino agli anni 2000
Dal 1992 si sono susseguiti una serie di leggi e decreti in materia di sicurezza sull’amianto, sintetizziamo i principali di seguito:
- Lgs 17 Marzo 1995 n.114: definisce i limiti di concentrazione di amianto aero disperso in fase di rimozione e demolizione.
- Decreto del Ministero della Sanità 14 Maggio 1996: indica e regolamenta le tipologie di interventi di bonifica
- Decreto Ministeriale 25 ottobre 1999, n. 471: definisce dei valori per la concentrazione di amianto, individua i limiti tollerati e stabilisce l’obbligo di bonifica in caso all’interno dell’immobile o nelle su adiacenze vi sia concentrazione di fibre aero disperse.
- Legge 9 Dicembre 1998, n. 426, Decreto Ministeriale 18 Settembre 2001 n. 468, Legge n. 179 2002: vengono individuati in tutto il Paese i siti da bonificare perché contenenti amianto
- Decreto 29 luglio 2004, n. 248: regolamenta le attività di recupero dei prodotti realizzati in amianto
- Decreto Ministeriale del 3 Agosto 2005: definisce criteri e procedure per l’ammissione dei rifiuti speciali nelle discariche
- LGS. n. 257 del 25 luglio 2006 introduce il titolo “Protezione dei lavoratori contro i rischi connessi all’esposizione ad amianto” nel Dlgs 626/1994
Normativa smaltimento amianto: le tipologie di bonifiche autorizzate per legge
Con il Decreto Ministeriale 6 settembre 1994, il Ministero della Sanità regolamenta le tecniche per la valutazione del rischio, la manutenzione, il controllo e la bonifica dei materiali in amianto.
In particolare vengono definiti i 3 metodi di bonifica ammessi a seconda dello stato di conservazione dell’amianto:
- Rimozione e smaltimento dell’amianto: obbligatoria per l’amianto friabile e deteriorato su più del 10% della superficie.
- Incapsulamento: l’amianto viene isolato dall’ambiente esterno con apposite vernici incapsulanti; nel decreto è definito il numero di strati, il metodo di applicazione e la pulizia dell’area circostante.
- Confinamento: isolamento dell’amianto con l’applicazione di barriere fisiche come mura, pannelli e materiali coibentati, che lo isolano dall’ambiente esterno.
Gli obblighi e sanzioni per i proprietari di manufatti
In caso di presenza di materiale contenenti amianto il proprietario dell’edificio è tenuto segnalarlo agli organi territoriali competenti (SPSAL) e a predisporre verifiche periodiche e interventi di manutenzione in caso di amianto incapsulato o confinato.
A quanto ammontano le sanzioni per le mancate verifiche periodiche dell’amianto confinato o incapsulato? Le sanzioni per la mancata predisposizione di queste verifiche vanno dai 3.615 ai 18.075 euro.
Normative smaltimento amianto: come agire in presenza di amianto?
Se possiedi un edificio (capannone, condominio, deposito, ecc.) che contiene anche solo potenzialmente amianto è tuo dovere rivolgerti a una ditta specializzata nel trattamento e rimozione di questa sostanza, come Mosaiko.
Dopo la verifica preliminare dello stato dei manufatti ci occuperemo di predisporre l’iter burocratico e operativo per trattare le aree interessate secondo la normativa di smaltimento amianto in totale sicurezza.
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