Tetto in Eternit, come riconoscerlo e cosa fare
Indice dell'approfondimento
Cos’è un tetto in eternit e come riconoscerlo
Eternit è il nome di un composto cemento-amianto sviluppato agli inizi del Novecento da un’impresa belga, che decise di registrarlo con questo marchio.
Il cemento-amianto è un materiale molto resistente: “Eternit” richiama infatti la parola latina aeternitas (che significa eternità).
Il nome ideato riconduce all’indistruttibilità delle fibre di asbesto (o amianto) inserite nel cemento. Queste conferiscono allo stesso caratteristiche di resistenza al calore, alla trazione e all’attacco di agenti esterni e di leggerezza del prodotto finale.
Per questi motivi, l’eternit è stato utilizzato nelle strutture edilizie per tetti, tettoie, coperture, coibentazione termica e tubature. La sua versatilità ed economicità hanno determinato un grande successo e impiego di questo materiale nel corso degli anni.
Non è facilissimo per un “non esperto” riconoscere la presenza di amianto su un tetto: le coperture in eternit hanno solitamente una forma ondulata, ma è necessario un sopralluogo tecnico da parte di professionisti del settore per verificare i materiali utilizzati e la loro integrità e pericolosità.
L’Eternit è pericolo per la salute?
Se è integro no, non è pericoloso. Quando le superfici in eternit sono intatte non comportano dei rischi per la salute. Ma con il passare del tempo l’eternit può essere soggetto a usura e danneggiamenti, tendendo a rilasciare nell’ambiente polveri e fibre di amianto, che possono essere respirate, entrando in profondità negli alveoli polmonari e provocando seri danni alla salute.
Se inalato, l’eternit è un materiale cancerogeno e pericoloso per l’uomo e le malattie causate dall’amianto possono manifestarsi anche dopo decenni.
Per questo motivo, avere un tetto in eternit nella propria casa, nelle abitazioni vicine o nelle tettoie del proprio edificio condominiale potrebbe portare dei grossi rischi nel caso non fosse perfettamente integro. Anche solo un piccolo deterioramento, infatti, provoca la dispersione nell’aria delle fibre cancerogene.
Cosa fare se si ha un tetto in Eternit
Per tutelare la salute delle persone, per prima cosa il proprietario dell’immobile è tenuto dalla legge a segnalare la presenza alle autorità locali di un tetto in eternit.
A questo punto è fondamentale affidarsi a tecnici esperti nel settore per le valutazioni sullo stato di conservazione del tetto in amianto, per comprendere se potrà essere rimosso o se sono necessari altri interventi. In caso di dubbi bisogna quindi rivolgersi quanto prima a dei professionisti specializzati nella rimozione dell’eternit.
Cosa prevede la normativa attuale sui tetti in Eternit?
La prima causa civile in materia di danni causati dall’amianto risale ai primi anni ’80: soltanto con l’intervento legislativo della Legge 257 del 1992 anche il nostro Paese ha messo al bando definitivamente la produzione e commercializzazione dell’amianto.
In seguito, con il Decreto Ministeriale 6 settembre 1994, il Ministero della Sanità ha regolamentato le tecniche per la bonifica dei materiali contenenti amianto individuando principalmente 3 metodi:
Tetto in eternit e obbligo di rimozione
La rimozione consiste nell’asportazione dei manufatti in eternit con particolari procedure a cui devono attenersi gli operatori del settore.
Se l’edificio presenta condizioni di degrado è obbligatorio effettuare una valutazione del rischio avvalendosi di una ditta specializzata iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Con l’introduzione di questa normativa, hanno avuto inizio le opere di bonifica da amianto per tutti gli ambienti pubblici e privati contaminati.
Se ritieni che il tetto del tuo edificio sia realizzato in eternit, devi rivolgerti a un’impresa specializzata per il trattamento e la rimozione della copertura. In Mosaiko ci occupiamo di ogni fase per rimuovere tetti in eternit in totale sicurezza, dal sopralluogo iniziale agli aspetti burocratici e operativi.