Smaltimento amianto
Indice dell'approfondimento
I rischi dell’amianto (Eternit)
L’amianto è stato utilizzato per molti anni in modo indiscriminato. Questo materiale provoca effetti dannosi sulle persone e lavoratori favorendo l’insorgere di patologie che ne compromettono la vita. Il riconoscimento degli effetti dannosi dell’amianto, e dunque delle sue malattie e patologie, è stato purtroppo molto lento.
Dal 1992 questo materiale è stato messo al bando e l’utilizzo dell’amianto è, ad oggi, illegale. Se presente, l’amianto deve essere smaltito da ditte autorizzate.
Sono circa 2.000, i morti accertati dalla sentenza di condanna del Tribunale di Torino agli industriali dell’Eternit. Molti di più secondo i dati epidemiologici, ed inoltre secondo l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, il bilancio è destinato ad aggravarsi costantemente.
L’amianto che fuoriesce in polvere dagli scarti di lavorazione o dalla frantumazione delle fibre è un vero killer. La polvere di amianto è una polvere biologicamente attiva, costituita da aghi talmente sottili e microscopici che penetrano nel polmone, arrivando agli alveoli polmonari, fino a superarli e ad entrare in circolo. Sono sostanze fortemente irritanti, che possono scatenare lesioni tumorali e un particolare tumore maligno. Gli effetti nocivi che si manifestano a seguito dell’inalazione di amianto sono dovuti all’instaurazione di meccanismi patogenetici di natura irritativa, degenerativa e cancerogena.
Lo smaltimento dell’amianto è un intervento particolarmente delicato per la possibilità di rilascio nell’aria di fibre dannose per la salute umana. L’amianto, infatti, è costituito da diversi minerali che se degradati, ridotti in fibre e inalati possono dare origine a gravi patologie, come l’asbestosi, i tumori della pleura e il carcinoma polmonare.
Sarà fondamentale quindi la massima sicurezza dell’intervento, in modo che sia garantito un ambiente di vita salutare tramite una corretta rimozione e smaltimento dell’amianto e con successiva posa di una nuova copertura. Mosaiko si occupa proprio di questo dalla propria sede di Conselve (in provincia di Padova) e opera in tutto il Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna.
Procedura di smaltimento amianto
L’amianto friabile
L’amianto viene definito come friabile nel momento in cui le fibre che lo costituiscono sono legate in modo debole alla matrice ospitante e di conseguenza il materiale si riduce in polvere quando viene toccato.
Basta solamente una leggera pressione con la mano per rilasciare nell’aria le piccolissime fibre, che possono essere così inalate facilmente.
Per questo motivo, l’amianto friabile è molto pericoloso per la salute e va rimosso il prima possibile, tramite speciali accorgimenti in fase di bonifica.
Come avviene la rimozione dell’amianto friabile
Dopo aver isolato la zona, gli operatori si dotano degli opportuni dispositivi di tutela e di protezione e predispongono gli interventi. L’area viene ricoperta da teloni, mentre appositi estrattori dotati di potenti filtri rendono possibile il ricambio dell’aria e impediscono l’uscita delle particelle di amianto. Con la massima cautela, il materiale dannoso è quindi rimosso e trasportato in discariche autorizzate. Il cantiere viene quindi totalmente bonificato.
I lavori di bonifica, che prevedono la rimozione dell’amianto friabile e di materiali friabili contenenti amianto, a causa della loro estrema pericolosità, dovranno essere eseguiti solamente da personale tecnico e qualificato, che dovrà attenersi scrupolosamente a una serie di procedure particolarmente complesse e delicate, oltre che essere in possesso di una specifica abilitazione.
La rimozione dell’amianto friabile è un intervento che dovrà essere concertato con l’Asl locale e che prevede una serie di interventi di verifica pre-operativi, che prevedono inoltre la consegna dell’immobile alla competente Autorità.
Prima dell’inizio di ogni intervento verranno effettuati numerosi test con particolari attrezzature alla presenza dei tecnici Asl o Arpav.
Rimozione amianto friabile: le fasi
- l’allestimento del cantiere
- il collaudo del cantiere stesso
- l’area di decontaminazione, formata da
a. un locale di equipaggiamento
b. un locale doccia
c. una chiusa d’aria
d. un locale incontaminato, che verrà utilizzato come spogliatoio - la protezione dei lavoratori
- la definizione delle tecniche di rimozione
- l’imballaggio dei rifiuti contenenti amianto
- la definizione della modalità di allontanamento dei rifiuti dall’area di lavoro
- eventuali tecniche di incapsulamento
- la decontaminazione del cantiere
- la protezione delle zone esterne all’area di lavoro
- il monitoraggio ambientale
L’amianto compatto
L’intervento di bonifica di un tetto in amianto compatto è un’operazione estremamente delicata, in quanto durante lo smontaggio e lo spostamento delle lastre si verranno a formare un gran numero di fibre dannose. Occorre dunque affidare tale lavoro a ditte specializzate, che siano in grado di eseguire l’intervento in assoluta sicurezza sia per gli operai sia per le persone e/o luoghi circostanti all’intervento.
Mosaiko è iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per la bonifica di beni contenenti amianto per le categorie:
- 10A amianto a massa compatta;
- 10B amianto a massa friabile.
Rimozione amianto compatto
Le lastre piane od ondulate di cemento-amianto, impiegate per copertura in edilizia, sono costituite da materiale non friabile che, quando è nuovo o in buono stato di conservazione, non tende a liberare fibre spontaneamente. Il cemento-amianto, quando si trova all’interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, se non viene manomesso. Invece, lo stesso materiale esposto ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell’erosione eolica e di microrganismi vegetali. Di conseguenza, dopo anni dall’installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione.
I principali indicatori utili per valutare lo stato di degrado delle coperture in cemento-amianto, in relazione al potenziale rilascio di fibre, sono:
- la friabilità del materiale;
- lo stato della superficie ed in particolare l’evidenza di affioramenti di fibre;
- la presenza di sfaldamenti, crepe o rotture;
- la presenza di materiale friabile o polverulento in corrispondenza di scoli d’acqua, grondaie, etc.;
- la presenza di materiale polverulento conglobato in piccole stalattiti in corrispondenza dei punti di gocciolamento.
La rimozione dell’amianto compatto e la bonifica delle coperture in cemento-amianto vengono necessariamente effettuate in ambiente aperto, non confinabile e pertanto, deve essere condotta limitando il più possibile la dispersione di fibre.
I metodi di bonifica applicabili sono:
- Rimozione
- Incapsulamento
- Sovracopertura
Le misure di sicurezza durante gli interventi sulle coperture in cemento-amianto dovranno essere assolutamente scrupolose e dovranno essere considerati:
- Caratteristiche del cantiere
- Misure di sicurezza antinfortunistiche da adottare
- Procedure operative:
- Protezione dei lavoratori
Prescrizioni per la rimozione dell’amianto compatto
Di seguito alcune delle prescrizioni generali di igiene e sicurezza del lavoro da adottare quando si procede con la rimozione di amianto compatto:
- Per la manipolazione delle lastre, queste devono essere costantemente bagnate, allo scopo di evitare, per quanto possibile, il sollevamento e la diffusione di polvere. Se la superficie esposta risulta particolarmente degradata deve essere trattata con prodotti a base di acetati di vinile allo scopo di creare maggiori condizioni di sicurezza per gli addetti agli interventi e per limitare la dispersione eolica delle polveri e delle fibre.
- Le lastre da rimuovere e sostituire non devono in nessun caso essere sottoposte a frantumazione né prima né dopo la rimozione. Devono essere liberate dai vincoli di fissaggio (perni, viti o chiodi) evitando rotture.
- Le lastre di amianto compatto non devono in nessun caso essere riutilizzate come materiale di riempimento.
- Va limitato il più possibile il numero dei lavoratori esposti.
- Devono essere impiegati sistemi che evitino la eccessiva polverosità nonché apparecchiature a bassa velocità, preferibilmente manuali, in modo da cedere la minor energia cinetica alle fibre liberate. Eventuali operazioni di taglio con flessibile o di molatura delle lastre devono essere eseguite utilizzando adatti sistemi di captazione localizzata delle polveri (aspiratori) oppure con macchine ad umido.
- Gli addetti dovranno essere dotati di maschera semi-facciale in gomma dotata di respiratore a pressione positiva con filtri del tipo P3.
- Al termine del turno di lavoro, gli attrezzi utilizzati dovranno essere sottoposti ad efficace pulitura mediante lavaggio con acqua.
- I lavoratori dovranno curare la scrupolosa pulizia delle mani e delle parti eventualmente esposte, al termine di tutte le operazioni che creano polveri pericolose.
- I lavoratori devono usare correttamente i mezzi di protezione collettivi e individuali.
- È vietato consumare pasti o bevande e fumare nei luoghi in cui si lavora l’amianto.
- È consigliabile comunque rispettare tutte le norme di igiene e sicurezza del lavoro di cui ai DPR 164/56, 547/55 e 303/56.
- Le operazioni di rimozione devono prevedere successivamente il confezionamento delle lastre entro teli di materiale plastico, nonché la collocazione delle stesse su pallet per facilitare il carico e lo scarico sui mezzi di trasporto, evitando in tal modo la dispersione di fibre nell’ambiente.
- Il tempo di stoccaggio in loco deve essere il minimo indispensabile.
- Nei casi in cui al posto della rimozione si ricorra al mantenimento delle lastre, le stesse devono essere trattate sulla superficie esposta con prodotti polimerici caratterizzati da alta resistenza agli agenti atmosferici e soprattutto da buona elasticità.
Le motivazioni per intervenire su una copertura in cemento amianto con lo smaltimento
- La perdita di efficienza della copertura, che darà luogo a infiltrazioni, gocciolamenti, ecc.
- La convenienza o opportunità di risolvere definitivamente il problema delle frequenti e costose manutenzioni del tetto, che richiedono le cautele specifiche degli interventi che interessano l’amianto e che comportano gravi rischi di caduta delle maestranze per sfondamento delle vecchie e fragili lastre
- I danneggiamenti dovuti a fenomeni atmosferici eccezionali (grandine, trombe d’aria, nevicate, …)
- L’opportunità di intervenire su una copertura non ancora eccessivamente degradata
- La perdita di coesione della matrice cementizia con conseguente rilascio di fibre nocive
- La necessità di migliorare le capacità isolanti della copertura
- La valorizzazione dell’immobile
- Le ragioni estetiche o di immagine aziendale
La bonifica, che prevede lo smaltimento completo dell’amianto, è comunque sempre preferibile ad interventi parziali di riparazione o sostituzione.
Perché rivolgersi a Mosaiko per la bonifica e lo smaltimento dell’amianto
Dal 2004 Mosaiko segue con professionalità la valutazione, la rimozione dell’amianto con particolare attenzione al mercato delle imprese e al settore residenziale in ambito energetico e ambientale.
Attenzione, integrità, innovazione e approccio centrato sul cliente finale, qualità dei processi aziendali, miglioramento continuo in termini di sicurezza e rispetto per l’ambiente hanno permesso di entrare tra le ditte autorizzate per lo smaltimento amianto con le certificazioni:
Smaltimento dell’amianto: approfondimenti
Costo smaltimento amianto
i costi indicativi per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto in base ai metri quadri
Valutazione indice di degrado amianto
consente di valutare o stato di conservazione dell’amianto, tramite un’ispezione di un tecnico qualificato
Bonifica tetti in amianto
la rimozione totale della possibilità di entrare a contatto con amianto ed eternit tramite la bonifica
Tecniche di bonifica amianto
asportazione, sovracopertura, incapsulamento o demolizione delle strutture contenenti amianto
Bonus – incentivi – detrazioni amianto
tutti i bonus, gli incentivi statali e le detrazioni fiscali correlate allo smaltimento dell’amianto