Incentivi per smaltimento amianto 2025
La rimozione e lo smaltimento dell’amianto devono essere affidati a società specializzate in grado di effettuare le attività con efficacia e in piena sicurezza. Rimuovere o smaltire l’amianto ha un costo che può essere tuttavia sostenuto grazie a una serie di agevolazioni pubbliche che contribuiscono alla spesa necessaria allo smaltimento dell’eternit.
Esiste un piano incentivi varato a livello governativo che si articola in diversi interventi, che prevedono differenti forme e modalità di incentivo.
Le principali misure per lo smaltimento dell’amianto nel 2025 sono:
- Bonus ristrutturazioni 50%
- ISI INAIL 65%
Vediamo nel dettaglio in cosa consistono queste agevolazioni e incentivi amianto.
Indice dell'approfondimento
Bonus ristrutturazioni al 50% per rimuovere l’amianto
Il Bonus Ristrutturazioni è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, con alcune modifiche:
- Abitazione principale (prima casa): è confermata una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per interventi di ristrutturazione, fino a un massimo di €96.000 per unità immobiliare.
- Altre abitazioni (seconde case): la detrazione scende al 36%, mantenendo il medesimo limite di spesa di €96.000.
Tra gli interventi ammessi alla detrazione rientra la rimozione dell’amianto. Pertanto, le spese sostenute per la bonifica dall’eternit sono agevolabili secondo le aliquote sopra indicate, a seconda che l’intervento riguardi la prima o la seconda casa.
La detrazione viene ripartita in 10 rate annuali di pari importo. È importante notare che, a partire dal 2025, non sarà più possibile optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura; il beneficio fiscale sarà fruibile esclusivamente tramite detrazione IRPEF nella dichiarazione dei redditi.
Si raccomanda di conservare tutta la documentazione relativa agli interventi effettuati, inclusi permessi, fatture e ricevute dei pagamenti, per poter beneficiare correttamente della detrazione fiscale.
Rimozione amianto 2025: Bando ISI INAIL
Il Bando ISI INAIL 2025 prevede un contributo a fondo perduto pari al 65% della spesa sostenuta per interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto, con un importo massimo erogabile di 130.000 € .
Il contributo copre le spese per la rimozione di componenti edilizie contenenti amianto in matrice friabile, tra cui coibentazioni, intonaci, cartoni, controsoffitti e sottocoperture.
Per il Bando ISI 2024, che finanzia interventi nel 2025, l’INAIL ha annunciato che le date di apertura e chiusura della procedura informatica per la presentazione delle domande saranno comunicate entro il 26 febbraio 2025. Al momento, non sono ancora state definite le scadenze specifiche. Si raccomanda di monitorare il sito ufficiale dell’INAIL per aggiornamenti e per accedere a tutte le informazioni utili sulle modalità di partecipazione.
Come Mosaiko può aiutarti con gli incentivi amianto 2025
Le agevolazioni sono diverse e contemplano differenti condizioni: tutte prevedono che i lavori necessari per la bonifica e la rimozione dell’amianto siano svolti da una ditta specializzata, in grado di operare in modo efficace e sicuro.
È fondamentale quindi affidarsi a degli esperti del settore, come Mosaiko, i quali non solo garantiscono il rispetto di tutte le procedure a norme di legge, ma potranno anche sostenerti nella predisposizione della documentazione e nell’invio delle pratiche relative all’agevolazione prescelta.
Normative precedenti: Bonus amianto 2019
Il bonus amianto, inserito nella manovra della legge di bilancio del 2019, veniva riconosciuto in caso di rimozione e smaltimento di amianto e di eternit, presente negli edifici sotto forma di lastre ondulate o piane, nelle coperture di eternit nei tetti e nei sottotetti, all’interno o all’esterno di tubi e canalizzazioni e in generale in varie coperture e manufatti industriali.
Gli interventi coperti dall’incentivo amianto erano molteplici e andavano dalla rimozione tramite bonifica ambientale alla ristrutturazione di aree verdi, dalla riabilitazione di aree pubbliche abbandonate al risanamento di terreni.
Il bonus era ottenibile tramite una domanda presentata al Ministero dell’Ambiente e permetteva di ottenere un credito d’imposta al 65%, ripartito in tre parti annuali.